Nelle ultime ore, l’opinionista del Grande Fratello Beatrice Luzzi si è lasciata andare ad un lungo sfogo sui social. Tramite le stories di Instagram, l’attrice ha voluto dire la sua, replicare e fare chiarezza in seguito alle numerose critiche ricevute nelle scorse settimane. Beatrice, infatti, è stata duramente criticata non solo dagli hater ma anche da alcuni fan e da chi l’aveva sostenuta durante la sua esperienza nella Casa più spiata d’Italia. In molti avrebbero cambiato idea sul suo conto, accusandola di essere poco coerente nel suo nuovo ruolo e talvolta di prendere posizioni a favore di gioco piuttosto che in linea con il suo pensiero.
Grande Fratello, Beatrice Luzzi sbotta sui social
Ecco che cosa ha scritto tramite le stories di Instagram: “E allora perché mi chiedete di affondare su Alfonso?… che già in trasmissione era stato messo duramente alla prova e alla gogna e che comunque aveva già pagato con l’eliminazione? Dimostrare il mio potere? Sfamare voi? Io so cosa significa stare li dentro. E so anche cosa significa uscire, da li dentro. E un ragazzo di quella età, che vive in quell’ambiente e con quel passato… davvero pensate meriti l’ultima stoccata della Luzzi per soddisfare i vostri appetiti? No. Non sfamerò la vostra sete di vendetta! Tento di essere critica quando intravedo la possibilità di costruire, ma non per distruggere. Alfonso l’ho strigliato quando era giusto, a mio parere utile, farlo: di fronte al suo attaccamento morboso a Federica. E penso di aver fatto bene il mio lavoro: lui ha dimostrato, almeno su quel fronte, di saper crescere. Chiaramente nelle ultime settimane è andato estremamente fuori dall’accettabile, dal civile. Ma l’avete punito voi eliminandolo. Cosa volevate da me? Sangue? Ho già dato il mio. Quello degli altri no. Non mi prendo questa responsabilità. Vogliamo parlare di Stefania? .. è entrata giudicando pesantemente la relazione tra 2 ragazzi, attribuendo stigma e malafede a questo e a quello. Quando poi le è stato restituito pan per focaccia ha dimostrato poca capacità di accettazione e di elaborazione. Lei che quando ero nella Casa mi difendeva, come molti di voi, perché era facile farlo, quando poi sono uscita, sullo stesso mio percorso, ha detto il contrario. Non mi rifaccio alle persone in base a quello che hanno fatto a me, ma certamente quello che hanno fatto a me lo considero sintomatico di un certo tipo di persona, e non posso, ma soprattutto, dato il mio attuale ruolo, non devo, dimenticarlo“.